Tutto ebbe inizio
da Clemente...
Clemente Guasti, nell’immediato dopoguerra, fondò una Cantina di produzione e vendita di vini pregiati nel cuore di Nizza Monferrato in provincia di Asti, uno dei centri vitivinicoli più importanti del Piemonte.
Già nei primi anni di attività si deve a lui un’importante ed innovativa intuizione rivolta al mondo della Barbera, quando iniziò a riportare in etichetta delle bottiglie la provenienza delle uve.
Un’indicazione precisa legata al concetto di “cru”, riferita ad importanti e selezionati vigneti di proprietà. Nacque così quella “Barbera delle Cascine Nicesi” che ancora oggi è un fiore all’occhiello della Casa, come la Barbera d’Asti Superiore Docg “Cascina Boschetto Vecchio”.
...e poi l'evoluzione
Clemente era sempre molto attento all’evoluzione delle tecniche di produzione e fu tra i primi in paese ad adottare negli anni ’50 le autoclavi in acciaio per produrre vini spumanti col metodo Martinotti-Charmat, dove ne troviamo testimonianza in un raro filmato del 1958 realizzato dalla Rai (radio televisione Italiana) ”Lo Spumante Italiano”.
Negli anni successivi è proseguita e cresciuta in modo costante l’attività, incrementando sia il mercato nazionale che quelli internazionali, dove da decenni i principali vini prodotti vantano una buona presenza in diversi paesi nel mondo.
...e poi l'evoluzione
Clemente era sempre molto attento all’evoluzione delle tecniche di produzione e fu tra i primi in paese ad adottare negli anni ’50 le autoclavi in acciaio per produrre vini spumanti col metodo Martinotti-Charmat, dove ne troviamo testimonianza in un raro filmato del 1958 realizzato dalla Rai (radio televisione Italiana) ”Lo Spumante Italiano”.
Negli anni successivi è proseguita e cresciuta in modo costante l’attività, incrementando sia il mercato nazionale che quelli internazionali, dove da decenni i principali vini prodotti vantano una buona presenza in diversi paesi nel mondo.
La terza generazione
Oggi, il nipote Enrico Piantato, che ha sempre amato il grande lavoro del nonno Clemente, con la stessa visione e la stessa passione gestisce l’attività nella storica Cantina sita in Via IV Novembre a Nizza Monferrato.
La storia più recente riferita al nuovo millennio ha visto la convinta adesione al progetto “Nizza” volto all’individuazione di una speciale riserva di vitigno Barbera, coltivato in un’area viticola ben precisa e particolarmente vocata.
Dal 2014 un’importante produzione di vino Barbera porta come il “Nizza”, che nell’ambito dell’ente italiano di classificazione dei vini “Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)” nasce ufficialmente in quell’anno, facendo del “Nizza” un importante ed esclusivo luogo di vigneti di alto livello, di conseguenza il numero dei produttori aderenti all’Associazione è costantemente aumentato, anche in seguito al grande successo riscontrato da questo vino sul mercato in Italia e all’estero.
La terza generazione
Oggi, il nipote Enrico Piantato, che ha sempre amato il grande lavoro del nonno Clemente, con la stessa visione e la stessa passione gestisce l’attività nella storica Cantina sita in Via IV Novembre a Nizza Monferrato.
La storia più recente riferita al nuovo millennio ha visto la convinta adesione al progetto “Nizza” volto all’individuazione di una speciale riserva di vitigno Barbera, coltivato in un’area viticola ben precisa e particolarmente vocata.
Dal 2014 un’importante produzione di vino Barbera porta come il “Nizza”, che nell’ambito dell’ente italiano di classificazione dei vini “Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG)” nasce ufficialmente in quell’anno, facendo del “Nizza” un importante ed esclusivo luogo di vigneti di alto livello, di conseguenza il numero dei produttori aderenti all’Associazione è costantemente aumentato, anche in seguito al grande successo riscontrato da questo vino sul mercato in Italia e all’estero.
Curiosità storiche
La vocazione viticola della famiglia ha origini lontane, infatti, il pioniere fu Secondo Guasti che nel 1881 emigrò in California portando con sé barbatelle di Barbera e nel lasso di tempo di un decennio impiantò “il più grande vigneto del mondo”. Del suo alacre operato si trovano tuttora i segni nella città che egli fondò e, ancor oggi esistente, ne conserva l’omonimo nome.